Dott.ssa Marta Azzini
La Cassazione, nella sentenza del 18.12.2024 n. 46566, ha specificato la responsabilità del conducente in caso di morte del passeggero nell’eventualità in cui il primo non abbia debitamente accertato il corretto utilizzo delle cinture di sicurezza.
Tale principio di diritto è emerso in sede di annullamento con rinvio di una sentenza di assoluzione del Tribunale di Frosinone, con riferimento al reato di omicidio colposo di cui all’art. 589 c.p.: il passeggero veniva sbalzato dal finestrino dell’autoveicolo poiché non indossava le cinture di sicurezza, a seguito di una brusca manovra della conducente, dovuta all’attraversamento della carreggiata da parte di un cane randagio.
La Suprema Corte, pur avendo escluso l’imperizia della conducente per la manovra repentina che, in base all’istruttoria dibattimentale, veniva giustificata da un improvviso e imprevedibile attraversamento della carreggiata da parte di un animale, sosteneva la sua responsabilità per l’omessa verifica del corretto utilizzo delle cinture da parte dei passeggeri dell’autoveicolo.
Il conducente, invero, è tenuto, in ogni momento, ad imporre l’osservazione delle norme di sicurezza a coloro che viaggiano con lui. L’istruttoria dibattimentale ha consentito di accertare che, con buona probabilità, se il passeggero deceduto avesse indossato le cinture di sicurezza, l’incidente non sarebbe per lui stato fatale; inoltre è stata riscontrata l’assenza, nell’autoveicolo, di segnalatori acustici indicatori del mancato inserimento delle cinture di sicurezza nelle sedute posteriori.
Il Tribunale di Frosinone aveva assolto l’imputata dopo aver accertato l’assenza dell’elemento soggettivo del reato, e sostenuto che alla stessa non potesse essere richiesta, continuamente, la verifica dell’utilizzo delle cinture di sicurezza da parte dei passeggeri; al contrario la Corte di Cassazione ha sottolineato come il conducente debba sempre accertare e pretendere, in base alle regole della comune diligenza e prudenza, il corretto utilizzo dei dispositivi di sicurezza. Nell’ipotesi in cui il passeggero dovesse rifiutare di attenersi alle disposizioni del conducente, quest’ultimo dovrebbe infatti rifiutarne il trasporto.
Accertata, quindi, l’inosservanza dell’art. 172 Codice della Strada che prescrive l’uso delle cinture di sicurezza, e il nesso causale tra il mancato utilizzo delle stesse e l’evento morte, la Suprema Corte ha annullato con rinvio la sentenza di assoluzione del Tribunale di Frosinone.